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Il coach Pancotto insegna il senso della sportività

 

Aneddoti, curiosità e una grande lezione: nulla si ottiene, nello sport come nella vita, senza il sacrificio quotidiano. Questi alcuni degli spunti che hanno caratterizzato la conferenza che ieri mattina, nell’aula magna dell’Iiss Carlo Urbani, coach Cesare Pancotto ha tenuto agli studenti di terzo, quarto e quinto del Liceo scientifico sportivo. Un incontro incentrato sulle tematiche ‘giovani, sport e motivazioni’ aperto dal professore di scienze motorie Francesco Guerrieri che ha presentato l’illustre ospite agli studenti attraverso il suo sterminato curriculum in cui spiccano i 36 campionati in Serie A, le 1086 partite allenate, la top 4 fra gli allenatori con il maggior numero di vittorie, i 7 play-off di Serie A con 5 differenti squadre, i 5 titoli di Coach dell’Anno, il premio Reverberi nel 2005 come miglior allenatore della Serie A e la medaglia d’oro con la nazionale italiana ai Giochi del Mediterraneo nel 2005. "Sono felice di poter condividere con voi un percorso – ha esordito l’allenatore sangiorgese –: ho avuto l’onore di allenare giovani giocatori provenienti da tante parti del mondo. La prima frase che dicono gli americani è ‘sono qui per vincere’. Mi piace la cultura della vittoria ma va abbinata a quella del sacrificio. Ognuno di noi nasce con un talento ma anche il più bravo deve svilupparlo attraverso il sacrificio". Nelle immagini scelte dal prof. Guerrieri per stimolare la discussione compare Michael Jordan. "Sono proprio i grandi campioni come Jordan, Kobe Bryant e LeBron James che ci insegnano che non si può ottenere la vittoria senza sacrificio. Che non vuol dire dare tutto solo durante la partita ma per tutta la stagione, ‘contagiando’ nell’impegno tutti gli altri componenti della squadra". Presente all’incontro anche Robertais Del Moro, docente di scienze motorie al ‘Tarantelli’, tecnico regionale Fidal e collaboratore di Pancotto ai tempi della scalata in A2 della Sangiorgese. Con lui si è toccato il tema dell’attuale dominio della fisicità a discapito della tecnica: "L’atletismo- ha detto Pancotto- è una trasformazione dello sport ma penso che tra qualche anno tornerà la tecnica".

 

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