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Federico Corazza in vetta: argento Trofeo Miglior Allievo e oro Premio Pivetti


Il prestigio di una scuola passa senz’altro, in primis, attraverso la competenza, la dedizione e la fatica di coloro che ne sono gli attori protagonisti: gli studenti e i loro insegnanti. Ne sono certa dimostrazione il giovane studente Federico Corazza e il suo prof, Pierpaolo Piermarini che, seppur per motivazioni diverse, sono ritornati da Treviso entrambi trionfatori.
Federico, infatti, ha vinto la medaglia d’argento Trofeo Miglior Allievo Istituti Alberghieri (destinato agli Istituti Professionali per i Servizi Ospitalità Alberghiera) ed il prestigioso Premio Pivetti per la miglior pasta fresca. Il giovane, originario di Smerillo, animato da una grande passione per la cucina trasmessagli dalla mamma Mirela, ha conquistato i giudici con prodotti marchigiani ed eccellenze del territorio fermano. Federico ed il suo prof hanno scelto di rappresentare le Marche seguendo una linea ben precisa, cioè quella dello slow food, dando importanza a quei prodotti che troppo spesso si danno per scontati, ma che in realtà sono dei veri e propri tesori in campo gastronomico. Scelta premiata con un argento di cui le Marche e l’IISS “Carlo Urbani” sono davvero fieri.
Di non minor valore la vittoria del Premio Pivetti, prestigioso riconoscimento per la lavorazione della pasta fresca. Gli esperti hanno giudicato perfetta la chiusura dei cappelletti ed altrettanto meritevole di lode il loro sapore: un cappelletto rivisitato in chiave moderna, con ripieno di cacio sopravvissano, aggiunta di funghi pioppini, tartufo bianco ed una demiglass con polvere di cipolla piatta rossa di Pedaso.
Federico e chi ha creduto in lui, dandogli la possibilità di partecipare a questa competizione e fornendogli gli strumenti didattici per farlo, hanno sperimentato quanto sacrificio, fiducia, voglia di rivalsa ed umiltà ci servano per distinguersi e lasciare il segno, nel tentativo di migliorarsi sempre, sia per se stessi sia per chi ripone fiducia nelle capacità altrui.
Allora, se come diceva Paul Gauguin “cucinare suppone una testa leggera, uno spirito generoso e un cuore grande”, speriamo che Federico e gli altri giovani aspiranti cuochi del “Carlo Urbani” non dimentichino mai queste tre caratteristiche.

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