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“TORNEO DELLA DISPUTA”: L’IMPORTANZA DEL SAPER DIRE E CONTRADDIRE

In un mondo in cui la comunicazione sembra avvenire non attraverso il confronto costruttivo e l’ascolto ma attraverso forme di aggressione e di demolizione del pensiero altrui, è necessario fornire ai giovani le tecniche di una comunicazione efficace ed efficiente attraverso la capacità di argomentare e contro-argomentare. Con questa finalità è stato indetto il “Torneo nazionale della disputa” che coinvolge scuole e Ordini di Avvocati sparsi in tutta Italia. Una gara per acquisire la padronanza del “saper dire” e “contraddire” attraverso un discorso efficace modulato a ritmo di ethos, logos e pathos, a cui hanno aderito con entusiasmo anche gli studenti di alcuni Istituti Superiori della provincia di Fermo.

Sollecitati e supportati da alcuni docenti, ma preparati soprattutto dalle bravissime avvocatesse Maria Chiara Bassetti e Rossella Falzetta, otto studenti del Liceo Scientifico dell’IISS “Carlo Urbani” sabato 12 Marzo, presso il Tribunale di Fermo, hanno sfidato gli alunni del “Fazzini-Mercantini” di Grottammare. Maria Luce Romitelli e Sebastiano Giordani 4A, Asia Damen, Greta De Angelis e Susanna Beretti 4C, Michelangelo Roscioli 3A, Nicolò Calcabrini e Luciano Caporale 3C questi i “gioielli” messi in campo dal “Carlo Urbani” che, contrariamente alle altre scuole, ha deciso di non coinvolgere i ragazzi delle classi quinte e di far partecipare “i più piccoli”. Nonostante non abbiano superato il turno questi brillanti studenti sono stati l’orgoglio dei loro insegnanti, perché hanno “detto” e “contraddetto” senza imparare a memoria il copione, senza interrompersi durante il discorso, senza perdere di vista l’enunciato oggetto della disquisizione, senza ridicole teatralizzazioni nei gesti e nel tono della voce e, soprattutto, rispettando al  millesimo di secondo il tempo a loro disposizione, evitando silenzi che già di per sé, alle orecchie di chi giudica, dovrebbero rivelarsi parlanti. Un’esperienza formativa e stimolante, un momento di crescita significativo, perché proprio di fronte alle difficoltà i nostri ragazzi crescono e si fortificano. Questo al di là di qualsiasi risultato, soprattutto se a giudicare è la giustizia umana.

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